sabato 7 dicembre 2019

CITTADINANZA E COSTITUZIONE 9


Ma lo Stato interviene anche in campo economico-sociale. Si dice infatti che il lavoro nobilita l’uomo e lo rende libero, nel senso che gli permette di provvedere ai suoi bisogni e di contribuire al miglioramento delle condizioni della comunità in cui vive. La nostra Costituzione accoglie in pieno questa concezione del lavoro e ne parla nei Principi Fondamentali (artt. 1 - 3 -  4). Inoltre con gli artt. dal 35 al 40  regola i cosiddetti rapporti economici di lavoro (favorire e proteggere il lavoro, garantire equità della retribuzione, i diritti della donna lavoratrice e dei cittadini più deboli, i diritti sindacali); mentre negli artt. dal 41 al 47  si occupa dei rapporti economici “d’impresa”.
L’economia comprende anche l’attività di produrre/fornire beni che servono a soddisfare i bisogni dei cittadini: beni materiali e servizi. La produzione/fornitura di questi beni non riguarda solo gli imprenditori privati, ma anche lo Stato, al quale è affidato il compito di contribuire al benessere dei cittadini finanziando lavori ed attività economiche nell’interesse della collettività (ad esempio costruzione di strade, scuole, acquedotti, ospedali) e fornitura di servizi: scuola sanità….
La Costituzione inoltre agli artt. 33 – 34  affronta il tema dell’istruzione nei suoi vari aspetti, partendo da un principio (art. 9: “la Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica, tutela il paesaggio ed il patrimonio storico e culturale della Nazione”) che è alla base dell’istruzione: il valore della cultura, cioè l’insieme delle conoscenze che vengono trasmesse da una generazione ad un’altra e che ogni persona acquisisce crescendo, fin da bambino.
La Costituzione italiana affida alla Scuola il compito di istruire ed educare i futuri cittadini. Si tratta di un impegno di fondamentale importanza per la vita della Nazione: un popolo di ignoranti è certamente destinato ad un futuro privo di libertà e di sottosviluppo.